Come aprire e avviare uno studio di architettura e interior design: normativa e iter burocratico, requisiti, scelta del locale e organizzazione, marketing, scelta del target e delle figure professionali.
Gli architetti, così come anche gli interior designer, sono professionisti che hanno studiato e faticato per raggiungere il titolo e la loro posizione. Dopo aver conseguito la laurea, bisogna tentare tutto quanto possibile per entrare nel mondo del lavoro.
La professione in architettura è più complessa di quanti si pensi anche perché bisogna rispettare la normativa prevista nel “Regolamento per l’aggiornamento e lo sviluppo professionale continuo” in attuazione dell’art.7 del D.P.R. 7 agosto 2012 n.137, parliamo del Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali.
Se sei una persona tenace e vuoi a tutti i costi far carriera come architetto e/o interior designer, ti diciamo noi tutto quello che devi sapere su come avviare uno studio di interior design e/o di architettura.
Iter burocratico per aprire uno studio di architettura
Per aprire uno studio di architettura come prima cosa, devi sapere quale iter burocratico bisogna seguire con conseguenti step da non saltare per essere in regola con la normativa vigente. Ecco di seguito allora i passaggi essenziali da non dimenticare.
Per prima cosa devi essere iscritto all’albo professionale. Come ben sai in Italia per ogni professione esiste un albo e per gli architetti non vi è certo eccezione: dopo aver superato l’esame di stato potrai accedere all’albo professionale territoriale, competente per la regione dove si ha residenza anagrafica o domicilio professionale.
A questo punto puoi effettuare l’apertura della partita Iva, così da stabilire in quale regime fiscale operare. Infatti l’articolo 53 del DPR 22 dicembre 1986, n. 917, noto con il nome di Testo Unico delle Imposte sui Redditi o TUIR, prevede che il reddito derivante dall’attività di architetto, che si svolge in modo abituale anche non esclusivo, faccia parte dei cosiddetti redditi di lavoro autonomo. Questo significa che dovrai aprire partita IVA, tenere la contabilità e compilare la dichiarazione dei redditi annuale.
Entro un mese dall’apertura della partita Iva, dovrai presentare anche una dichiarazione all’Agenzia delle Entrate. Dovrai utilizzare il modello AA9/12, che troverai presso la sede dell’Agenzia delle Entrate della provincia della propria residenza.
Come ogni categoria professionale anche quella di interior designer e/o di architetto prevede l’iscrizione alla cassa di Previdenza, obbligatoria, in questo caso INARCASSA (Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti). In concomitanza, ti suggeriamo di stipulare anche un’assicurazione professionale, che ti tuteli dai rischi nell’esercizio delle tue attività.
Ricorda poi la formazione continua seguendo le linee guida del CNAPPC, nonché l’apertura di una casella di posta elettronica PEC, obbligatoria per tutti i professionisti e da comunicare all’ordine.
Questi sono gli step normativi da seguire: dopo aver chiaro questi passi, sarà bene organizzarsi in modo professionale e “creativo” per attirare i committenti giusti.
Studio di mercato per avviare uno studio di architettura/interior design
Per avviare uno studio di interior design e architettura è necessario un modello mirato di business, realizzato dopo un attento studio del mercato. Il modello di business altri non è che uno schema di come dovrebbe funzionare la propria attività, e su quali punti focalizzare le risorse al fine di creare valore.
Nel caso specifico degli architetti, deve basarsi in particolare su tre componenti: il target di mercato, la combinazione tra le tue risorse e il modo in cui apportano valore al cliente e la struttura delle tue risorse e delle tue competenze. Si tratta di tre aspetti che vanno messi a punto studiando la posizione dei propri competitor per riuscire ad offrire servizi diversi e far sì di avere sempre più clienti.
La sfida sul campo dipende tutta dalla richiesta del mercato, cioè tra quello che sei in grado di offrire e l’interesse degli eventuali clienti.
Dopo aver stabilito la clientela a cui intendi rivolgerti, dovrai studiare le strategie più efficaci per poterli attirare a sé: ciò puoi farlo solo disponendo di più segmenti di mercato capaci di garantire un flusso costante di clienti.
Specializzarsi in un settore
Gli architetti, gli interior designer possono fare una miriade di lavori. Tuttavia per ampliare sempre di più la propria esperienza, è importante mirare su determinate attività in cui specializzarsi.
Scegli i tuoi punti di forza, quelle attività che ti permetteranno di offrire servizi sui quali ti senti sicuro di poter competere. Cerca di capire nel mercato di riferimento quali sono i temi di attualità che vanno più di altri, così da poter capire anche di conseguenza quali sono le offerte migliori da proporre.
Al giorno d’oggi è importante trovare clienti di qualità, ma ancor di più riuscire a farti trovare, proponendo servizi vantaggiosi.
Avere le giuste competenze
Uno studio di interior design e architettura fa la differenza se chi lavora al suo interno possiede le giuste competenze. Laddove per competenze non si intende solo laurea, master o stage.
Al di là del titolo di studio infatti, ovviamente importante, è requisito essenziale per un architetto, potremmo dire quasi obbligatorio, acquisire sempre maggiori competenze, perché progettare un edificio, una casa e il suo modo di arredarla ne richiederà diverse rispetto alla progettazione di un oggetto di design.
E l’aggiornamento costante delle competenze aiuta anche a sviluppare delle conoscenze tecniche, oltre che normative. Avrai modo di sperimentare nuovi materiali, nuove tecnologiche. Alias sarai capace di distinguerti dalla massa. Anche perché, un architetto deve avere delle idee creative e originali, ma deve anche formarsi per avere la capacità di metterle in pratica.
Il locale idonea a realizzare uno studio di architettura
Per quanto attiene il luogo in cui potrai tenere il tuo studio, ricordiamo che un appartamento in pieno centro, magari in luoghi facili da raggiungere e dove ci sono altri professionisti, potrebbe essere una scelta vincente.
Non puntare alla grandezza della location ma alla sua qualità. Basta un piccolo appartamento con il tuo studio e una piccola sala di ricevimento, ma che sia accogliente, ben arredato e che possa rappresentare già il tuo biglietto da visita.
Investire sul marketing
Aprire uno studio di architettura e design richiede sempre un certo investimento. Non solo quindi budget per affitto, luce e acqua, per dotare lo studio di attrezzatura idonea come computer e software gestionale. Nei soldi che dovrai impiegare per avviare il tutto, ricorda di destinare una cifra considerevole alla pubblicità.
Puoi non apprezzarlo, ma sappi che fare marketing nel modo giusto è un grandissimo vantaggio, soprattutto quando sei all’inizio e alle prese con uno studio tutto tuo. Quello che ti occorre è una rete di clienti che possano apprezzarti, consigliarti ad altri conoscenti e sentirsi al contempo soddisfatti del tuo lavoro.
Per ottenere questo, devi riuscire ad arrivare alle persone con la soluzione che stavano cercando, focalizzandosi su ciò che sai fare e capire se possa essere utile a qualcuno, a tal punto da pagarti per farlo. Una volta riuscito, dovrai andare alla ricerca del metodo giusto per far sapere al tuo target che ci sei e che puoi aiutare in modo più efficace e funzionale di altri competitor.
Collaborazioni con più profili professionali
Non dimenticare in ultimo che avere uno studio di architettura, soprattutto se in un primo momento sei solo, può voler dire dover fronteggiare alcune difficoltà. Per quanto tu sia competente, capace ed esperto, in alcune occasioni potrebbe esserci la necessità di un aiuto esterno.
Per cui valuta l’ipotesi di creare una rete di collaboratori, che rappresenterà la struttura portante del tuo studio di architettura.
Di quali profili potresti aver bisogno? Ad esempio di un architetto Junior, che pur avendo meno esperienza, si occupi principalmente di disegno ed elaborazione di input forniti dai profili senior. Ma anche di un senior che possa svolgere un ruolo di coordinamento dei profili junior e di comunicazione dell’andamento dei vari progetti ai titolari.
Non dimenticare di avere anche la giusta rete di conoscenza con altri professionisti, come ingegneri, avvocati e commercialisti, che nella realizzazione di case ed edifici, non guastano mai.